Come funziona, esattamente, un bong? La sua struttura di base è quella di una pipa alimentata ad acqua, questo rende il suo utilizzo non così intuitivo per gli abituali consumatori di marijuana, che tendenzialmente consumano il prodotto fumandolo.
Per un corretto funzionamento, la base del bong va riempita d’acqua fino a lasciare un paio di centimetri di spazio tra ampolla e stelo: questo consentirà di raffreddare al meglio il fumo e di gestire al meglio lo strumento. A questo punto, si può riporre nel braciere la cannabis tritata (meglio se fine), senza compattarla troppo, così da permettere all’aria di passare e sprigionare a pieno gli aromi incredibili del prodotto.
Terminata la preparazione, basta posizionare la bocca all’estremità del tubo, accendere l’erba con un fiammifero o un accendino, e il gioco è fatto. La normale inspirazione alimenterà la combustione, consentendo di usare il bongo per tutto il tempo necessario e mantenendo viva la fiamma.
Per far durare di più la combustione è meglio inspirare lentamente e lungamente, oltre ad accendere solo il bordo della ganja. Infine, quando il bong è pronto, lo si nota poiché si distingue il fumo formato nel corpo dello strumento, è possibile estrarre il braciere e inalare.
Tra le buone pratiche per mantenere il bong in ottime condizioni non va dimenticata una accurata pulizia finale, dopo ogni utilizzo.
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